L’assunzione di farmaci in gravidanza

by redazione
assunzione farmaci in gravidanza

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

 

 

 

 

Avere cura della propria salute in gravidanza è essenziale: uno dei modi per monitorarne l’avanzamento è sottoporsi a periodici esami di controllo. Ma per tutelare il benessere di mamma e bambino può rivelarsi molto utile anche eseguire i test prenatali e conservare le cellule staminali cordone ombelicale.
All’insorgere di alcuni disturbi durante i nove mesi di attesa, le mamme vengono assalite da dubbi in merito all’assunzione di farmaci: “Il bambino potrebbe in qualche modo risentirne? Saranno dannosi per la salute del bambino?” Per ridimensionare la paura, diffondere una maggiore consapevolezza sull’argomento e garantire la salute delle future mamme, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato online un portale dedicato alla corretta informazione su farmaci e gravidanza.
Per prima cosa è necessario ricordare che non tutti i farmaci mettono a rischio la salute del bambino e che, quando vengono prescritti dal proprio medico di fiducia, possono essere utilizzati serenamente. Le donne che seguono un trattamento terapeutico continuativo a causa di malattie croniche, per esempio, devono consultare il proprio medico per valutare insieme come proseguire con la somministrazione dei farmaci, se modificarne il dosaggio o passare a farmaci alternativi.
Tuttavia un utilizzo attento dei farmaci non si deve ridurre solo al periodo della gravidanza, ma deve continuare anche dopo la nascita: se durante ai nove mesi le mamme tendono a diminuire i farmaci, è bene mantenere la stessa cautela anche nella somministrazione di farmaci al bambino. Come ricorda l’Aifa (1) , i bambini necessitano di dosaggi diversi rispetto agli adulti e questi devono essere indicati dal pediatra.
Può capitare che in adulti e bambini insorgano disturbi o patologie più gravi, per le quali le comuni terapie sono inadeguate. In questi casi, quando le terapie farmacologiche non sono sufficienti, è possibile avvalersi di altri tipi di trattamenti: fra questi c’è il trapianto delle cellule staminali del cordone ombelicale, riconosciuto dal Ministero della Salute come un metodo efficace nel trattamento di oltre 80 malattie(2) , tra le quali leucemie e linfomi.
Al fine di garantire la massima prevenzione e la salute di mamma e bambino è fondamentale rivolgersi sempre al proprio medico o a uno specialista che, per ogni tipo di disturbo, saprà indicare i trattamenti più opportuni, dalle terapie farmacologiche ad altre tipologie di trattamenti specifici per gravi patologie, come l’impiego delle cellule staminali del cordone ombelicale.

 

Per ulteriori informazioni www.sorgente.com
Note:
1) Campagna di comunicazione AIFA Farmaci e pediatria (2014)
2) Decreto ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.

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