“Le modelle curvy sono un cattivo esempio”: lo studio che indigna

by Nadine Solano
"Le modelle curvy sono un cattivo esempio": lo studio che indigna

Tempo di gioire grazie all’ingaggio da parte di Christian Louboutin di una modella plus size per la campagna del nuovo rossetto (qua il video), ecco giungere una notizia che fa letteralmente – diciamolo – cadere le braccia. Dunque. Secondo un recente studio canadese, per l’esattezza condotto dalla Beedie School of Business, le modelle curvy sono un cattivo esempio esattamente come quelle anoressiche o comunque troppo magre. Perché se queste ultime spingono le donne, e le giovanissime in particolare, a desiderare un corpo quasi malato, le prime favoriscono la diffusione dell’obesità. In altre parole, esaltano i chili di troppo. E in entrambi i casi si apre la via che conduce verso seri problemi alimentari. Tant’è.

Ma facciamo un piccolo passo indietro. L’aumentata presenza di donne formose nelle campagne pubblicitarie di vari brand ha un obiettivo preciso: sensibilizzare circa l’accettazione del proprio corpo, dei propri difetti fisici, e abbattere i pregiudizi della società dinanzi a chi è in sovrappeso. Perché la bellezza e la sensualità possono anche prescindere da ciò che dice la bilancia. Ebbene, secondo gli esperti in questione non solo i risultati non rispondono alle aspettative per quanto vanno in una direzione opposta.

Dinanzi a immagini e spot con figure femminili assai “generose”, in pratica, il pubblico si sentirebbe inconsciamente incoraggiato a consumare cibi poco salutari e in quantità eccessive. Provando pure un senso d’ansia. E così andrebbero a farsi benedire tutti i buoni esempi e i buoni propositi. Bah. A noi sembra una teoria alquanto campata in aria. Anzi, del tutto fuori luogo. E voi cosa ne pensate?

Foto by Facebook

Related Posts

Leave a Comment