Gabon: un’associazione rivendica l’orgoglio curvy

by Nadine Solano
donna curvy gabon

La donna africana è sempre stata uno fra i più forti simboli delle forme, della femminilità morbida e accogliente: come dimenticare, per fare un unico ma efficace esempio, la Mami di Via col Vento? Eppure, da qualche tempo le cose sono cambiate. La globalizzazione culturale ha portato anche laggiù un altro modello di donna: esile, attenta alla moda, decisa a non andare oltre la taglia 42. Un modello, che come accade in Occidente, in diversi casi si tramuta in ossessione: tante ragazze hanno come un unico obiettivo il raggiungimento di una forma fisica uguale a quella delle modelle europee, americane e via dicendo. Ciò appare fin troppo chiaro durante il concorso Miss Gabon. Le aspiranti al titolo sono slanciate, sottili, anche se – per fortuna – al momento poche appaiono vicine al tracollo anoressico. Ecco, prima che la situazione degeneri, qualcuno ha deciso di intervenire.

Un’associazione di donne gabonesi – fondata nel 2013 – è scesa in campo per ristabilire il primato della femminilità curvy, in cui le rotondità sono sinonimo di bellezza e benessere. Parametri che, come dicevamo, in quei luoghi hanno dettato legge fino a pochi anni fa. “Alcune donne – spiega Larissa Mbounghou, la presidentessa di tale associazione – provano difficoltà a farsi fotografare perché si sentono grasse e brutte. Allora prepariamo sedute fotografiche in cui portiamo truccatori e parrucchieri per consentire loro di vedersi bellissime anche in foto“.

Larissa le altre componenti di questo vulcanico gruppo organizzano non solo le sedute davanti all’obiettivo ma anche tanti altre eventi e occasioni di confronto/incontro, fra cui picnic, lezioni in palestra, sfilate di moda. Il filo conduttore resta il medesimo: curvy è meglio. Si cerca di far capire che le modelle magrissime, purtroppo sempre più richieste in Gabon per pubblicizzare i prodotti commerciali, non potranno mai stare veramente bene. E la magrezza eccessiva non può essere considerata un traguardo. Le linee abbondanti devono essere esaltate e valorizzate, non stigmatizzate. L’associazione adesso ha un obiettivo in più: dar vita a un concorso di bellezza. Quale migliore risposta?

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