Ogni volta che finisce un anno e ne comincia un altro, tutti tendono a fare bilanci e mettere a fuoco buoni propositi. Nulla di male, anzi. Ma ciò implica un grosso rischio: quello di nutrire aspettative troppo elevate che si traducono puntualmente in ansia. La cosiddetta “ansia da nuovo anno”. Ed è proprio a tal proposito che interviene lo psichiatra Michele Cucchi, direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, il quale mette in guardia dalle aspettative che potrebbero generare nient’altro che frustrazione e infelicità. “La fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo – spiega Cucchi – rappresentano sempre un momento in cui si fanno i bilanci su come è andata l’annata trascorsa e si azzardano previsioni su come andrà quella in arrivo“. Previsioni che poi, inevitabilmente, si scontrano con la realtà e con una serie di eventi e fattori non messi in conto. Non prevedibili. Cosa fare, dunque, per non soccombere? Innanzi tutto non pensare troppo al futuro.
“La vera felicità – sottolinea il Dottore – la troveremo invece nella gioia di tutti i giorni, avvertendo nei muscoli la fatica della lotta quotidiana, di sacrificarsi insieme alle persone care per un importante progetto, un sogno in cui crediamo ciecamente. E’ bello sognare, ma per dare fiato e gambe ai sogni bisogna prendersi del tempo per pensare, pianificare, valutare, calcolare, capire. Spesso non ci concediamo questo tempo, ma dobbiamo ricavarlo assolutamente“. Sognare un futuro migliore è cosa lecita quanto comprensibile, tuttavia “è grande il significato che gli diamo e grande dovrà essere il progetto che metteremo in pratica per ottenerle con tutte le nostre forze. Perché la vita è un grande progetto e occorre quindi avere chiari gli obiettivi, lavorare bene per definire lo scenario, i problemi e le possibili soluzioni, tracciando una strada, avere fiducia in noi stessi e dare tutto ciò che abbiamo dentro, senza risparmiarci fatiche e sacrifici“.
Vediamo nel dettaglio i suoi consigli:
- Zero rimpianti. “Non lasciamo spazio al rimpianto di errori ed esperienze che hanno segnato il passato di ognuno. Valutiamo attentamente l’opportunità di imparare dalle difficoltà e dagli errori per migliorare concretamente il nostro futuro“.
- Non confondere gli obiettivi ambiziosi con le aspettative elevate. “L’obiettivo ci aiuta a tracciare la direzione da perseguire con volontà, l’aspettativa innesta in noi stessi l’ansia del fallimento“.
- Cogliere l’attimo. “Viviamo la magia del momento, non aspettiamo sempre ciò che deve (forse) arrivare domani: oggi è il nostro giorno speciale. In un ‘qualsiasi oggi’ potremmo fare scoperte e vivere esperienze incredibili“.
- Prendersi del tempo per pianificare i programmi futuri. “Scegliamo ciò che veramente conta per noi e sentiamoci liberi di dare tutti noi stessi per realizzare i sogni che desideriamo realizzare da molto tempo“.
- Coltivare i desideri. “La pancia sempre piena ci allontana dalla capacità di raggiungere i nostri obiettivi. In un mondo in cui abbiamo tutto a portata di mano è difficile tenere per più di qualche attimo il desiderio, l’ardente fuoco che accende la passione, il sapore di ciò che vorremmo ma ancora non abbiamo. E’ proprio questa bramosia che renderà ancora più speciale l’attesa“. Buon anno, dunque, alla faccia dell’ansia!
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