Ormai è ufficiale: Instagram ce l’ha con le persone in sovrappeso. Così, nemmeno due mesi dopo aver rimosso una foto di Meghan Tonjes e del suo morbido lato B, ecco il noto social network tornare sul banco degli imputati. E questa volta non si tratta della rimozione di un’immagine, bensì della cancellazione di un profilo. Il profilo di Sam Newman, un’adolescente dell’Ohio con numerosi chili di troppo. La povera Sam, qualche giorno fa, ha pubblicato un selfie. Un selfie come tanti altri, in cui appare davanti allo specchio in slip e reggiseno: Instagram ne è pieno. Però lei è stata bloccata. C’è rimasta male, ovviamente. Molto male. E, come la Tonjes, ha deciso di reagire rendendo pubblica questa vicenda.
“Lo hanno fatto perché sono grassa!“, ha urlato ai quattro venti. Manco a dirlo, Instagram si è subito scusato per l’inconveniente tramite un portavoce: “Quando la nostra squadra – è stata la sua spiegazione – elabora le segnalazioni di altri utenti su foto che mostrano nudità, a volte commettiamo errori“. In questo caso, l’errore consiste nell’aver concluso che la Newman ha violato “le regole della comunità“. Col capo cosparso di cenere, il social promette di riattivare il prima possibile l’account.
Nell’attesa, Sam non molla e parla coi medica americani: “Grasso non è una brutta parola. Come si fa ad avere fiducia in se stessi se si continua ad autocensurarsi, perché le persone non vogliono guardarti?“. Insomma, il suddetto pentimento di Instagram non l’ha affatto convinta. E proprio su Instagram lei ha creto un gruppo di giovani donne (curvy e non) che, che con gli hashtag #bodylove e #pizzasister4lyfe, si seguono a vicenda e commentano le loro foto. Chi di spada ferisce…
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