Sigaretta elettronica: nei luoghi pubblici è permessa

by Nadine Solano
sigaretta elettronica

La sigaretta elettronica continua a far discutere. E stavolta non c’entra il fatto che faccia male o meno (comunque è meno nociva della sigaretta normale); no, stavolta a sollevare il polverone è il Decreto Istruzione, che ha cancellato il divieto di “svapare” nei luoghi pubblici (introdotto invece lo scorso giugno con il decreto Iva-Lavoro).

In altre parole, è possibile utilizzare la bionda elettrica negli stessi luoghi in cui il tabacco è vietato: uffici, ristoranti, cinema, bar, persino mezzi pubblici (immaginate la scena?). L’e-cig resta però bandita nelle scuole, in virtù della norma introdotta dallo stesso decreto Istruzione. Il presidente della commissione Cultura della Camera, Giancarlo Galan (Pdl), tramite l’Ansa ha spiegato che si tratta di un modo per evitare un eccesso di proibizione: “L’emendamento voleva correggere una situazione venutasi a creare con il decreto di luglio che era eccessivamente restrittivo e per esempio proibiva di fatto la pubblicità persino sulle vetrine dei negozi che vendono le sigarette elettroniche. Le norme erano più restrittive di quelle per il tabacco e il testo, che è stato riformulato tre volte, originariamente chiedeva semplicemente l’equiparazione delle sigarette elettroniche con quelle tradizionali“.

Galan si tiene alla larga da “giudizi medico-scientifici” sul prodotto: “sono un ex-fumatore da tempo, anche se gli ultimi studi sembrerebbero confortanti, come testimoniato dal prof. Veronesi. Da convinto liberale quale sono – ha aggiunto – ho solo ritenuto opportuno non affossare un nuovo modo di fare impresa con una regolamentazione ostruzionistica“.

Decisamente contrario, naturalmente, Girolamo Sirchia, ex ministro della Sanità e attuale presidente della Consulta nazionale sul Tabagismo nonché autore della legge del 2003 con cui è stato introdotto il divieto di fumo nei luoghi pubblici: “È un cattivo provvedimento, non certo mirato alla salute pubblica, anche nella parte che riguarda la liberalizzazione della pubblicità. Non è certo un’immagine edificante quella di una persona che fuma, anche se si tratta di una sigaretta finta“.

Sono favorevole alla sigaretta elettronica – ha specificato l’ex ministro della Sanità – quando viene usata come presidio per smettere di fumare. Certo è meno dannosa della nicotina combusta della sigaretta tradizionale. Però non si può costringere chi ti sta accanto a respirare vapori che possono essere anche di nicotina“.

Non si dimentichi che la sigaretta elettronica contiene comunque nicotina, sia pur in misure modestissime. E voi da che parte state?

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