Peccati di gola: lo so, lo so che noi curvy dovremmo stare lontane dalle tentazioni ma ogni tanto una piccola gratificazione ci vuole e lo strappo alla regola oltre ad essere estremamente appagante, permette anche di sopportare meglio i momenti in cui cerchiamo di controllarci e non eccedere nel cibo… Per questa ragione oggi ci lasciamo andare e ci tuffiamo nel cioccolato più goloso che ci sia (una volta ogn i tanto si può fare….) con la ricetta della Torta Tenerella.
La conoscete? E’ una torta di origini ferraresi (a volte si trova con il nome di Tenerina), molto semplice da fare ma di una bontà indescrivibile. L’aspetto è particolare, perchè una volta sfornata rimane bassa, con una sottile crosticina in superficie e l’interno tenero e quasi cremoso. Insomma una vera squisitezza che ogni tanto vale la pena di provare.
Ve la suggerisco nella versione rielaborata da Maurizio Santin, re del cioccolato: questa variante è diventata la “mia” ricetta, quella che ho ripetuto più volte sempre con un successo incredibile. Attenzione solo alla cottura: non appena vedete che si forma la crosticina, la torta è pronta. Potete servirla da sola, per apprezzare in pieno il gusto del cioccolato, oppure accompagnarla con una crema inglese o della panna montata (quando si trasgredisce, si trasgredisce no?)
Ed ora la ricetta originale di Maurizio Santin:
Ingredienti:
200 g di cioccolato al 55%
100 g di burro
100 g di zucchero
60 g di farina 00
4 tuorli
4 albumi
Procedimento:
Raccogliere il cioccolato sminuzzato e il burro in una bacinella e farli sciogliere portandoli alla temperatura di 50°. Mescolando con una frusta unirvi i tuorli, uno alla volta, e la farina setacciata. Mescolare bene fino ad avere un composto omogeneo.
Montare a neve gli albumi aggiungendo, poco alla volta, lo zucchero. Appena pronti, unirli al composto tiepido di cioccolato amalgamando delicatamente con una spatola, mescolando sempre dall’alto verso il basso.
Versare l’impasto in un’unica tortiera (da 24 cm di diametro a cerchio apribile) oppure in formine singole e infornare a 180° per 5 minuti nel caso delle formine e circa 15 minuti nel caso della tortiera. La torta deve risultare non troppo cotta all’interno per dare il senso al nome di “tenerella”.
N.B. Io la lascio raffreddare direttamente in forno, una volta spento con lo sportello semiaperto. Se la mangiate il giorno dopo è ancora meglio, basta avere l’accortezza di porla al chiuso (va benissimo ad esempio un’alzatina con il coperchio di vetro) perchè non si asciughi e non perda il caratteristico cuore morbido.
Niente sensi di colpa, mi raccomando: una fetta di Tenerella ogni tanto non farà molto bene alla dieta ma fa molto bene allo spirito!