Sei lì, con ilcaffè fumante davanti a te. Sei lì, tieni fra le mani la tazza della tisana. Sei lì, stai per fare colazione con il tuo adorato cappuccino. Ed ecco il piccolo, grande complesso di colpa. L’illusione che accomuna tanti esseri umani e in particolare tante donne, portando a scegliere il dolcificante anziché lo zucchero. Nella convinzione che questo sacrificio, questa rinuncia possa tutelare un po’ la linea. Far segnare una rete nell’eterna partita con la bilancia. Ebbene, siete tutte autorizzate a tornare alle care e vecchie abitudini. All’amato zucchero, raffinato o di canna che sia. Già, perché pare proprio che i dolcificanti, per l’esattezza quelli a base di aspartame, saccarina e sucralosio, non solo facciano ingrassare (o comunque non dimagrire…), per quanto minaccino di danneggiare la salute.
A sostenerlo è una ricerca da poco pubblicata sulla versione online di Nature e condotta dal dottor Jotham Suez del Dipartimento di Immunologia del Weizmann Institute of Science di Rehovot, in Israele. Secondo il team di studiosi, i dolcificanti causerebbero alterazioni metaboliche tali da provocare un aumento dei livelli di glicemia e una ridotta tolleranza al glucosio: conseguenze, queste, che potrebbero degenerare nel diabete.
Nel corso degli esperimenti, due gruppi di topi sono stati alimentati rispettivamente con acqua addizionata unita ai più comuni dolcificanti non calorici e con acqua e zucchero. Ebbene gli animali del primo gruppo hanno presentato – appunto – alterazioni metaboliche, in particolare un livello del glucosio nel sangue più elevato rispetto a quelli del secondo gruppo. Analizzando la composizione della flora batterica intestinale dei topi, inoltre, gli scienziati hanno poi trovato notevoli differenze tra i due gruppi e concluso che i dolcificanti favoriscano la proliferazione di batteri capace di indurre cambiamenti metabolici come – appunto – l’intolleranza al glucosio. Ne vale la pena, per risparmiare qualche caloria?
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