Dopo H&M, anche Yamamay punta sulle curvy per pubblicizzare la moda beachwear. Se infatti la nota azienda svedese ha scelto per la campagna di questa estate 2019 ragazze dalle curve morbide, il marchio italiano oggi – è il 2 giugno – ha condiviso su Facebook la foto di una modella decisamente “burrosa” per pubblicizzare uno dei suoi nuovi costumi da bagno: “Se vuoi valorizzare le tue forme – sono le parole che accompagnano l’immagine in questione pubblicata da Yamamay – senza rinunciare allo stile scegli il bikini #Oasis. Dai alla tua estate un tocco tropical e scopri negli stores e online le coppe differenziate e tutti i modelli”.
In poche ore, i commenti si sono moltiplicati sulla pagina ufficiale di Yamamay. E passarli in rassegna è davvero molto interessante. Su un fronte, naturalmente, troviamo chi apprezza la scelta. Qualche esempio? “Bellissima e in carne finalmente“, “Finalmente una DONNA VERA….e non uno scheletro!!!“, “Finalmente una ragazza che respira”, “Evviva le curve!“, “Una di noi“, “Che sia bendetta!“, “Bellissima!“, “Sicuramente rispecchia la maggior parte delle donne, sopratutto perché spessissimo ci dimentichiamo del Photoshop che c’è dietro!“. C’è anche chi si sente rincuorato: “Bravi,così mi fate prendere coraggio per la prova costume”, “Super bella… la normalità…“.
Su un altro fronte ci sono gli internauti che criticano il costume, ma ognuno ha i propri gusti ed è una cosa più che legittima. Non manca, però, qualche polemica. Innanzi tutto, più di qualcuno condanna l’utilizzo della parola “normalità” associato esclusivamente alle donne con taglia superiore alle 44: “Mica tutte sono così in carne! Ognuna è bella a modo suo! Magra, in carne… Mah… Scrivete: ‘finalmente normali’. Ma perché, una donna più snella o più in forma è anormale??“.
E ci sono pure coloro che conservano una certa diffidenza nei confronti del e aziende che arruolano le modelle curvy: “Non capite che è uno specchietto per le allodole per vendere di più? Continuiamo a scannarci fra donne, mentre la moda ci sfrutta a piacimento“. E voi da che parte state?