Daniela Mazzolini: “Io, discriminata per la mia taglia”

by redazione
Daniela Mazzolini: "Io, discriminata per la mia taglia"

Daniela Mazzolini è bionda, bella, colta. Lavora come modella curvy e come interprete fieristica, conosce ben 5 lingue: cinese, inglese, francese, spagnolo, ungherese. Sta seguendo un corso di cinese avanzato all’istituto Confucio dell’Università Cattolica per ottenere la certificazione mondiale di livello più elevato”. Una ragazza davvero in gamba, insomma. Eppure qualche tempo fa ha vissuto un’esperienza che le ha lasciato l’amaro in bocca: era andata a un evento per svolgere la sua attività di interprete, appunto, ma l’hanno rimandata indietro “perché – spiega dalle pagine de Il Resto del Carlino – ero ‘sufficientemente’ magra. Questa cosa mi deluse moltissimo perché le mie caratteristiche fisiche non possono e non devono offuscare le mie doti lavorative. Il fatto che io sia una fierissima taglia 46 non aveva nulla a che vedere con le mie doti di interprete“.

Superato il primo momento di sconforto, però, Daniela ha deciso di reagire. E quindi di partecipare al progetto BodyLove promosso dalla fotografa tedesca Silvana Denker, che sta andando in giro per il mondo immortalando ragazze e ragazzi in intimo e dimostrando così che ogni corpo è bello così com’è. A prescindere dal peso e dai centimetri. Lo scorso 12 marzo la Denker ha fatto tappa a Milano e fotografato alcune splendide fanciulle sotto l’Arco della pace: fra queste anche Daniela, appunto. Che ha aderito all’iniziativa “per dare voce – spiega – a tutte quelle persone che, come me, si sono sentite discriminate a causa della propria taglia”.

Quest’allegra brigata ha intenzione di dar vita a una vera e propria rivoluzione: “Il progetto – continua la Mazzolini – vuole aiutare a far si che l’umanità cambi il suo modo di vedere il corpo umano, perché non esistono standard universali di bellezza e spesso dietro ad un peso eccessivo o ad una magrezza esagerata vi è una storia complicata. Il progetto vuole urlare al mondo che bisogna accettare il corpo che Dio ci ha dato, ovviamente entro i limiti della salute“. Brava lei, bravi tutti loro. Il 15 marzo è stata la volta di Roma. Il giro continua.

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