La birra fa ingrassare e gonfiare: quante volte abbiamo sentito questa frase? Tante, troppe. E la conseguenza è che ce ne priviamo oppure ci sentiamo in colpa ogni volta che mandiamo giù qualche sorso di questa bionda e irresistibile bevanda. Ebbene, è giunta l’ora di sfatare il luogo comune. La birra può essere tranquillamente integrata nell’alimentazione quotidiana e non litiga con la… bilancia.
“Da medico e nutrizionista che ha dedicato alla buona alimentazione 30 anni di professione – spiega Nicola Sorrentino, docente presso l’Università degli Studi di Pavia – penso che, come in tutte le cose, il segreto sia non esagerare. La birra è una bevanda semplice e naturale che deriva dal malto d’orzo mescolato con acqua, lievito e luppolo, secondo una ricetta uguale da migliaia di anni, priva di grassi e povera di sodio“. E’ anche la bevanda alcolica con il più basso contenuto in alcol (circa il 4-5 per cento vol.), sottolinea l’esperto, e il più alto contenuto in acqua (circa il 93 per cento); senza considerare che esiste anche in versione analcolica. Non solo.
Contrariamente a quanto si crede, la birra non contiene moltissime calorie. Un bicchiere da tavola di birra chiara da 200 ml (una spina piccola, in pratica) si aggira intorno alle 70 circa, cioè meno di quelle relative alla medesima quantità di succo di frutta o in un calice di vino, bianco o rosso. Di conseguenza, anche chi è a dieta può concedersi questo rigenerante sfizio: “Basta non berne grosse quantità e consumarla a pasto o a ridosso del pasto“, aggiunge Sorrentino. E l’accoppiata birra/pizza? Concessa anche quella: “Sono due prodotti simbolo di genuinità e semplicità, fatti solo con ingredienti naturali, si possono gustare senza sensi di colpa, basta limitarsi a un bicchiere di birra e scegliere la pizza giusta“.
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