Questa notizia deve rimbalzare ovunque e il più possibile. Perché bella, positiva, significativa. Jamie Brewer, attrice trentenne, famosa per il suo ruolo in American Horror Story, ha sfilato durante la New York Fashion Week. Jamie è la prima modella down a calcare quella passerella. Ed è anche curvy, se proprio vogliamo dirla tutta. E’ apparsa assolutamente radioso, indossava un abito nero dal sapore un po’ retro’, con una cintura stretta in vita, e i suoi occhi azzurri brillavano di gioia.
A proporle di affrontare una simile sfida è stata la stilista Carrie Hammer, che da qualche tempo porta avanti una sorta di crociata affinché in passerella possano apparire anche persone che simboleggino la normalità di tutti i giorni, se vogliamo la massa, e non soltanto modelle irraggiungibili e vicine alla perfezione. Jamie ha accettato senza alcun timore, anzi con sommo entusiasmo: “È bello – ha commentato – poter essere una fonte di ispirazione per le donne e incoraggiarle ad essere e a mostrare chi sono“. Poi ha aggiunto: “Ragazze, guardatemi e dite: ‘Hey, se può farlo lei, posso farlo anch’io!“. Un incredibile esempio di coraggio, sensibilità, determinazione. Vien davvero da mettere in discussione il significato della parola “handicap”, anzi quasi ribaltarlo completamente.
Perché in questo caso – come in tanti altri – l’handicap non coincide con un limite bensì con la capacità di andare oltre. E sfuggire a tutti i pregiudizi e le impalcature che condizionano la società moderna e ne influenzano la capacità di giudizio. E allora evviva Jamie, evviva la Hammer, evviva tutte le persone che vivono nel senso più pieno e completo possibile!
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