Clio viene definita “cicciona” su Radio2: ecco la sua reazione

by Susanna Reschiggian
clio zanmmatteo

Clio Zammatteo non ha certo bisogno di presentazioni, almeno tra il pubblico femminile: il suo canale YouTube ha milioni di visite e il programma TV  “Clio Make Up”, in onda su Real Time,  l’ha resa popolare in tutto il mondo.

Ed è stata proprio la sua popolarità che l’ha portata ad essere citata qualche giorno fa in una trasmissione di Radio 2. Durante un’intervista al regista Giovanni Veronesi -si parlava dell’elezione del Presidente della Repubblica- i conduttori del programma hanno posto la domanda  “Quale donna vorresti come Presidente della Repubblica?”.

La  risposta di Veronesi è stata alquanto sconcertante: “Non sapevo neanche chi era se non me lo spiegavano adesso…. È una cicciona che fa……”     L’imbarazzato conduttore  è intervenuto immediatamente per interrompere la frase decisamente inopportuna e poco rispettosa, ma ormai la gaffe era fatta.

 

Clio Zammatteo non ha perso l’occasione per rispondere per le rime al gentiluomo, e lo ha fatto direttamente sui social: ecco quanto ha scritto sulla sua Fan Page di Facebook.

“Ma davvero, su una emittente radiofonica nazionale del livello di Radio2 in un programma popolare che parla di giovani, mi devo sentire citata solo per essere catalogata come, quoto, “cicciona”?

Davvero è il modo migliore per utilizzare uno spazio di comunicazione pubblico che, in teoria, potrebbe ispirare, aprire le menti dei ragazzi che lo ascoltano? Invece no…facciamo come i conduttori, facciamoci due risate vuote, giusto per riempire il silenzio incombente, insultando una persona che neanche si conosce e dalla cui storia, forse, si potrebbe imparare qualcosa… Colgo l’occasione per consigliare al conduttore di uscire qualche volta dallo studio di registrazione e di aggiornarsi su una cosa che si chiama ‘Internet’ che molte persone hanno iniziato ad usare da qualche anno… magari la prossima volta non gli scapperà una uscita così infelice… #forseciccionamasicuramentenonstronza”.

E una risposta è apparsa anche su  Instagram: “Grassi, magri, gay, lesbiche, alte, basse, brutte, fighe… Siamo tutti stufi, perchè le parole hanno un peso, sempre. Non basta un semplice LOL alla fine di una frase o una risatina per far andare tutto bene #leparolesonolame”.

Il regista Veronesi ha pubblicato ieri il seguente tweet: “capita a tutti di dire la parola sbagliata. Ho chiesto scusa. Non sono ne un bullo né un machista”.

Certo, caro Veronesi, capita a tutti di dire la parola sbagliata. Ma questo può succedere quando sei a casa tua, o al bar mentre scherzi  (magari in modo un pochino volgare) con i tuoi amici, o comunque in momenti del tutto privati e non quando parli dai microfoni di una radio nazionale. Questo non te lo puoi permettere.

E sul fatto che tu non sia un machista, qualche dubbio, purtroppo,  ce lo hai fatto venire….

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