Le curvy, sotto molti punti di vista, hanno una marcia in più. E questo ormai è assodato. Ma adesso pare anche che tale marcia in più si trasmetta ai loro discendenti. Ergo, che per proprietà transitiva anche i relativi pargoli siano degli esseri speciali. Cosa vuole dire? E voilà: secondo uno studio della Pittsburgh University, in Pennsylvania, le donne dalle forme morbide partoriscono figli dotati di intelligenza superiore alla media. Tutto merito delle… natiche. Tant’è. Ma spieghiamo meglio.
Attraverso l’allattamento al seno, il grasso viene assimilato dal neonato e gioca dunque un ruolo fondamentale nello sviluppo del suo cervello; in particolare, i lipidi del latte materno derivano principalmente dal grasso presente nelle cosce e nei glutei, che è molto “ricco di DHA (acido docosaesaenoico) – spiega il professor Will Lassek, epidemiologo presso l’Università di Pittsburgh – una componente particolarmente importante nel cervello umano“. A sostenere tale tesi anche David Bainbridge, biologo dell’università di Cambridge: “Le donne con cosce più grandi – dice – hanno livelli più elevati di questi lipidi. Ci sono prove che attestano come i loro figli siano di conseguenza più intelligenti“.
In altre parole, quindi, il grasso sulle natiche forma una sorta di deposito per la costruzione del cervello di un bambino. Incredibile ma, pare, vero. E così si spiegano anche certi meccanismi stabiliti da Madre Natura. Così si spiega perché le donne si sarebbero evolute accumulando i grassi sulle natiche e mantenendoli fino all’arrivo del bambino e perché la percentuale del loro grasso corporeo sia pari – in genere – al 30 per cento totale del loro peso. Contro il 5 per cento relativo agli uomini.
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