Di CurvyFoodieHungry
I pomeriggi di nebbia mi mettono una tristezza infinita. Ho provato di tutto, pure tingermi le unghie con uno smalto rosso, per ravvivare la giornata. Ma non c’è nulla da fare. Resta da inventarsi qualcosa: come per esempio istituire il Tagliatella Day. Apro la dispensa: la farina c’è e le uova sono freschissime. Non serve altro.
Ogni volta che poso il tagliere sulla tavola e mi ci accingo mi succede una cosa strana e deliziosa, che vi voglio raccontare. E’ un vero e proprio flashback che mi riporta all’infanzia, quando mi sedevo al tavolo dove la mia nonna tirava la sfoglia per fare la pasta fresca. Io la guardavo dal basso, era grande, forte e abilissima. Lei in piedi, chinata sul tagliere, io seduta che l’ammiravo e ne imparavo la tecnica. Due punti di vista diversi. Darei qualsiasi cosa per tornare anche solo un pomeriggio li seduta di fianco a lei. E invece oggi sono io quella china su un tagliere nuovo di zecca e di prima qualità, realizzato in legno di pioppo canadese: la Ferrari del genere, per capirci. Almeno così sostiene il mio fidanzato che me l’ha regalato per Natale (insieme al mattarello). Pensare che io avevo espresso il malcelato desiderio di un anello Trilogy con diamanti ma, evidentemente, il kit della perfetta sfoglina è il suo modo di concepire un qualcosa “per sempre”. Del resto, agli uomini piace la donna che sappia cucinare, non neghiamocelo. E diffidate da quelli che vi dicono “amore, ma che problema c’è…esistono le rosticcerie apposta, no?”: stanno mentendo. In ogni caso, a prescindere da uomini e diamanti, fare la sfoglia non è poi così difficile, anzi, è un bell’esercizio fisico, direi. Io poi, con questo smalto, mi sento una fashion-casalinga annisessanta!
Perché non provate anche voi? Vi bastano 300 grammi circa di farina, due uova e naturalmente un tagliere e un matterello. Setacciate la farina su una spianatoia, fate la fontana e versatevi le uova. Mescolate gli ingredienti impastandoli energicamente fino a che la pasta sarà diventata ben liscia ed elastica. Tirate poi la pasta aiutandovi con il mattarello, facendo pressione dal centro verso i bordi, in maniera omogenea, l’obiettivo è quello di formare una sfoglia rotonda e senza buchi..Insomma, non c’è modo di spiegarlo: son certa che ognuna di voi ha avuto una nonna, una zia, una prozia, una mamma, da spiare seduta al tavolo. Una volta ottenuta la sfoglia abbastanza sottile, la lascio asciugare. Non tanto, giusto il tempo di dare una ripassatina allo smalto. Poi la arrotolo, partendo da due estremità, formando un unico tubo schiacciato, e inizio a tagliare le tagliatelle larghe meno di un centimetro. Finito! Che soddisfazione: le tagliatelle sono perfette e invitanti. Il pomeriggio è passato, la noia se ne è andata, ho ripensato con gioia alla mia nonna e a tutte le cose che mi ha insegnato e sono fiera di me. Per tutto il resto (Trilogy compreso) c’è …