Era il 2011 quando Patrizia Mirigliani decise di rinnovare il concorso di Miss Italia introducendo la fascia curvy. Una novità accolta da molti con grande entusiasmo, perché riconducibile a ottimi propositi: “Ci siamo arrivati – ha detto nel 2017 la figlia dell’indimenticato Enzo – gradualmente: oggi si può dire ‘sì’ alla fascia curvy, che incoraggia tante ‘forme morbide’ che altrimenti, forse, sarebbero rimaste a casa, e ‘no’ a sfilate in passerella che discriminano le ragazze italiane“. Nel frattempo, però, è successo qualcosa.
E’ successo che il consenso relativo alla categoria curvy è andato scemando, che più di qualcuno ha cominciato a esprimere perplessità circa il suo significato e non è mancato chi ha addirittura sollevato qualche polemica. Così, l’attuale patron della storica kermesse ha ritenuto opportuno fare marcia indietro. Per l’edizione 2018 di Miss Italia, infatti, la fascia in questione non c’è più. E quindi non ci sarà la relativa reginetta.
“Abbiamo abolito la fascia curvy – ha spiegato la Mirigliani – perché ci sembrava una discriminazione. Non guardiamo alla taglia ma all’armonia e, come ho già detto, premiamo il coraggio“. E ancora una volta gli animi si dividono: da una parte troviamo chi non è d’accordo con questa decisione, dall’altra chi invece plaude. Parlare di “discriminazione”, però, può risultare eccessivo. Miss Italia prevede l’assegnazione, come tutti sanno, di diverse fasce: per esempio quelle di Miss Simpatia, Miss Cinema, Miss Sorriso, Miss Voce e così via. Sono “titoli” che mirano ad esaltare determinate caratteristiche. Non poteva essere intesa così, in senso semplice e positivo, anche la fascia dedicata a chi ha curve morbide e mediterranee?