Come si fa a campare cent’anni? Beh, nessuno è più adatto a rispondere di chi ha raggiunto o sta raggiungendo tale traguardo. Così come appare chiaro che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. Uno più uno fa due, e allora ecco arrivare proprio dagli over 80 i consigli per la dieta del futuro. Che si basa… sul passato. Sulle ricette di un tempo, sui sapori antichi, sugli ingredienti che paradossalmente stanno scomparendo.
Presso il “Centro di ricerca sulla alimentazione dei centenari”, ospitato ad Assemini, nella sede della Scuola della Longevità presso Centro di Formazione Ifal, alcuni giovani cuochi portano in tavola i piatti suggeriti dai nonni e dalle nonne. Senza rielaborarli o “rinnovarli”; risparmiando però tempo nella preparazione grazie alle attrezzature di oggi.
Ma in cosa consistono questi menu della longevità? Prendete carta e penna, perché chiunque può introdurli nella propria cucina. Perché sono cibi estremamente semplici e genuini (un tempo non si aveva molto da spendere, bisognava arrangiarsi e giocare di fantasia…), basati su ortaggi, legumi, olio extravergine e olio di lentisco, farina, pesce, vino rosso, pane a fermentazione naturale, latte fermentato, formaggi acidi, prodotti da latte di pecore e capre di allevamenti bradi (ottimi per tenere sotto controllo il colesterolo). Il tutto si traduce in ricette intramontabili come la zuppa alla sarda, la minestra di lenticchie, la zuppa di carciofi, la favata barbaricina, le zucchine con fregola, il pane frattau, la cavolata, l’agnello con carciofi, il pabassinas, il pane di sapa. Se volete cimentarvi con queste specialità della tradizione sarda, ben venga; altrimenti l’importante è memorizzare l’elenco di ingredienti suddetto e mettere alla prova la propria creatività, evitando però di friggere e di eccedere con i condimenti. La vostra vita si allungherà…
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