Ci ho pensato molto, e alla fine ho concluso che questo signore, Mike Jeffries, CEO di Abercrombie & Fitch mi fa un po’ pena. Mi fa pena perché basta guardarlo in foto: non ha né l’aria né l’espressione di una persona intelligente, anzi sembra un po’ frustrato.
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E probabilmente le sue ultime dichiarazioni sulla politica del marchio che dirige gli provocheranno un danno economico non da poco.
La vicenda credo che ormai la conosciate tutti: Abercrombie & Fitch decide di eliminare la produzione delle taglie XL ed XXL del settore donna e Jeffries ne spiega lucidamente e in modo molto chiaro il perché:
“In ogni scuola ci sono i ragazzi popolari e cool, e poi quelli non così tanto cool. E, dovendo essere sinceri, noi ci occupiamo dei ragazzi cool, quei ragazzi attraenti che hanno un certo tipo di atteggiamento e un sacco di amici. Molte persone, semplicemente, non entrano nei nostri vestiti e non ci entreranno mai. Escludiamo della gente? Certamente. “ E ancora: “Il sex appeal è tutto, ecco perché assumiamo le persone di bell’aspetto nei nostri negozi. Perché le persone di bell’aspetto attraggono altre persone di bell’aspetto. Noi non vendiamo a chiunque.”
Che dire di fronte ad affermazioni del genere? Semplicemente che A&F fonda il suo successo su un messaggio molto pericoloso, spingendo tantissimi giovani a creare i propri modelli di bellezza in modo univoco: o sei bello come diciamo noi, oppure non puoi vestirti come noi.
Sicuramente un adulto ha gli strumenti per fronteggiare una situazione del genere e può mandare a quel paese il signor Jeffries rifiutandosi semplicemente di comprare i suoi prodotti (cosa per altro decisamente facile) ma un adolescente quanto può riuscire a comprendere che il problema non è lei/lui ma il signor Jeffreis? Se porto la taglia XL sono grassa, sono brutta, non posso ambire alla maglietta che si sono comprate le mie amiche. La voglio anch’io, ma non posso averla. Non valgo niente.
Per fortuna le dichiarazioni del sig Jeffreis hanno suscitato un’onda inarrestabile di critiche e polemiche, con manifestazioni di sdegno che si sono levate da più parti.
Ad esempio, c’è una bella lettera pubblicata sull’Huffington Post, scritta dalla blogger Sara Taney Humphreys, una donna che non rientra nei canoni di bellezza richiesti da Abercrombie.
Ecco le sue parole:
“Wow. Il mio primo pensiero è stato…Parla seriamente? Sto leggendo un articolo su The Onion o qualcosa del genere? No. Purtroppo, questa citazione è stata effettivamente pronunciata da un adulto presumibilmente colto e di successo. Il mio secondo pensiero è stato…Quest’uomo ha dei figli? La risposta sarebbe comunque no. Grazie a Dio. Potete immaginare di avere come padre quest’uomo insensibile? Chiaramente, non ha figli perché se li avesse, non riesco a capire come avrebbe fatto quello che sta facendo. Non ha mai avuto un figlio di otto anni che torna a casa in lacrime perché un altro bambino l’ha preso in giro davanti al resto della classe. Non ha mai dovuto vedere sua figlia piangere perché non si sentiva all’altezza a causa della forma o della dimensione del suo corpo. Cosa c’è di sbagliato in questo signore? Io penso che lui sia stato un bambino emarginato e che questa sia la sua ultima vendetta. Ora ha successo e crede che ciò faccia di lui uno di quei ragazzi cool di default. Ciò di cui non si rende conto è che questo ha fatto di lui un perdente.
Si vergogni, Mr. Jeffries. Si vergogni per il messaggio che sta mandando ai giovani. Il messaggio che sta inviando è riprovevole ed è lo spreco spaventoso di un’opportunità. Avrebbe potuto usare il suo potere per promuovere la tolleranza e l’amore. Invece, ha scelto di promuovere e sostenere i bulli. La sua campagna sta dicendo ai nostri giovani che è perfettamente accettabile escludere qualcuno a causa delle dimensioni del suo corpo. Da quando l’essere magri ha reso qualcuno una brava persona? Essere magri è solo essere magri. Essere magri non rende necessariamente una persona sana. Infatti, questo atteggiamento non fa altro che incoraggiare le ragazze a morire di fame in modo da adeguarsi a qualche stupido standard che uomini meschini come lei promuovono.
Io ero un’emarginata. Dalla quarta elementare alle superiori sono stata vittima di bullismo perché ero sovrappeso. Fu così orribile, che i miei genitori mi tolsero da quella scuola per iscrivermi in un istituto privato. Grazie a Dio lo fecero.
Io ero la ragazza che ha descritto nelle sue dichiarazioni, Mr. Jeffries. Io non avrei potuto acquistare nel suo negozio e il suo crudele messaggio avrebbe solo incoraggiato i miei aguzzini e il loro cattivo comportamento. […]
A tutte le ragazze là fuori che in qualche modo si sentono inferiori alle altre a causa del loro corpo …. non ci credete. Nemmeno per un secondo. Sono qui per dirvi che c’è di meglio. Scuola media e scuola superiore sono solo un puntino nell’arco della vita. Io ero voi. Per tante notti ho pianto fino ad addormentarmi a causa di crudeli commenti fatti dai miei coetanei. Ricordate: la felicità e il successo sono la miglior vendetta. Non ascoltate i nemici. Ignorate le loro osservazioni sgradevoli e ascoltate la vostra passione. Trovate la sola cosa che vi darà un senso e uno scopo. Quando l’avrete trovata, niente e nessuno potrà più toccarvi. Per me, è stato il teatro e la scrittura. Ho trovato la mia via di fuga, la forza e la passione nel creare mondi insoliti con i personaggi che mi piacerebbe incontrare.
Ci saranno sempre i prepotenti come il signor Jeffries e, purtroppo, piccole persone tristi come lui esistono. Ma ricordate una cosa … persone meschine come il signor Jeffries non sono la maggioranza e credo che un sano boicottaggio vecchio stile di Abercrombie & Fitch sarebbe il modo perfetto per mostrare a lui come si sente la maggior parte di noi. I miei figli non comprano da Abercrombie. Non potrò mai spendere un centesimo in quel negozio e dirò a tutti quelli che conosco di boicottare Abercrombie & Fitch. Mostriamo loro che i bulli non vincono. “
Questa lettera si commenta da sé e sono sicura che tanti di noi condividano il pensiero di Sara.
Ma non c’è solo chi si esprime con le parole: un’altra risposta molto incisiva è arrivata da tale Greg Kaber, un videomaker americano che ha le idee ben chiare su come ribattere ad Abercrombie.
Greg ha girato un video – già diventato virale, con un milione e mezzo di visite in due giorni – in cui entra in un outlet A&F, compra una serie di capi e li porta in Skid Row, uno dei quartieri con la più alta densità di barboni di Los Angeles, per distribuirli ai senzatetto.
Nel finale del video un invito a fare altrettanto seguendo tre steps:
1. Cerca nel tuo armadio e in quelli dei tuoi amici i capi Abercrombie
2. Regalali ai senzatetto del luogo in cui vivi
3. Condividi quello che hai fatto sui social network e segnalale con l’hashtag #FitchTheHomeless”.