Curare e prevenire il raffreddore

by Redazione
curare il raffreddore
Può sembrare una boutade, ma attualmente, a livello clinico, il comune raffreddore è classificato come una malattia incurabile. Non grave né mortale, ovviamente – salvo rarissime insorgenze di complicanze inattese –, ma per la quale non esiste una vera e propria terapia farmacologica, ad esempio per ridurre la durata della degenza. Ciò che noi normalmente “curiamo” del raffreddore sono i sintomi e le eventuali complicazioni a carico di determinati organi (in particolare i polmoni e in generale tutto l’apparato respiratorio). E se per la cura dei sintomi più comuni (stato di costipazione, starnuti, emicrania, febbre, talvolta tosse) esistono ormai da decenni dozzine di farmaci di provata efficacia, la ricerca scientifica più all’avanguardia si sta concentrando, negli ultimi anni, sui modi e i sistemi per ottenere una prevenzione altrettanto incisiva. In breve, scoprire come prevenire il raffreddore in maniera certa e definitiva è il prossimo compito della ricerca farmacologica, anche alla luce della recente pandemia, che ha reso starnuti ed emissioni incontrollate di muco o saliva delle armi potenzialmente mortali per il prossimo.Tuttavia, finora l’umanità non è rimasta con le mani in mano, affidandosi spesso a cure naturali e rimedi di “buon senso” i quali, se seguiti con scrupolo, sono in grado di offrire un dignitoso scudo protettivo contro l’insorgenza del raffreddore. Su cosa si basano questi rimedi? In buona misura su due direttive di base: proteggere le vie respiratorie e rafforzare le difese immunitarie.Per quanto riguarda il primo aspetto, la protezione si limita – per modo di dire – a una accurata profilassi contro gli sbalzi di temperatura. Perché, contrariamente a quanto si tende a credere, non è tanto – o quantomeno non solo – il freddo a determinare una condizione infiammatoria delle vie respiratorie, bensì una consistente quanto repentina escursione termica. Il caso di specie più tipico è quello di un individuo che esce da un luogo chiuso ben riscaldato e coibentato (ad esempio una casa con i termosifoni accesi) e si ritrova all’aperto con temperature molto più rigide e magari delle correnti d’aria fredda che lo sferzano. In una situazione del genere, è opportuno coprire soprattutto la zona laringea (più banalmente: la gola), ovvero il tratto delle vie respiratorie più esposto agli agenti atmosferici (e ciò malgrado, spesso il più trascurato). Ovviamente, anche le altre parti del corpo, a partire dalla zona costale (dove risiedono i polmoni), devono essere adeguatamente protette, dal momento che le variazioni di temperatura possono agire praticamente ovunque e determinare l’insorgere della medesima sintomatologia.

Un po’ più sfumato è il discorso del rafforzamento delle difese immunitarie. Quando si accenna a tale pratica, si allude all’assunzione di sostanze naturali presenti perlopiù nei cibi che consumiamo ogni giorno (o, in caso di carenza, in opportuni integratori creati all’uopo). La vitamina C, con le sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie e antibatteriche, è in cima alla lista di tali sostanze: per questo motivo, si consiglia sempre di consumare molta frutta fresca, e in particolare agrumi, in quanto ricchi di tale elemento. Anche la vitamina A, così come prebiotici e probiotici, giocano un ruolo fondamentale. Dunque: frutta e verdura fresche (oppure cotte al vapore), yogurt e un modesto quantitativo di cereali integrali (in particolare l’avena) sono le basi per una dieta ricostituente per il nostro sistema immunitario. Alla quale, in ogni caso, bisogna affiancare uno stile di vita sano e regolare, fatto di esercizio fisico quotidiano e una corretta alternanza tra ore di sonno e di veglia.

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