Ashley Graham conquista anche la copertina di Sports Illustrated

by Susanna Reschiggian
Sports Illustrated Swimsuit 2016

Per la prima volta una modella curvy appare sulla copertina della rivista sportiva più popolare d’America ed è proprio Ashley Graham

 

Nessuno la può più fermare. Solo qualche giorno fa vi parlavamo di lei come testimonial della sensualissima campagna pubblicitaria #swimsexy per Swimsuitesforall, e oggi dobbiamo occuparcene di nuovo per un’altra impresa epica. Ashley Graham ha conquistato la copertina di una delle riviste sportive più prestigiose al mondo, Sports Illustrated.

Seguita da 23 milioni di persone in tutto il mondo, Sports Illustrated detta legge in tutto quanto fa sport. E ogni anno dedica un numero speciale, lo Swimsuit Issue, ai costumi da bagno, pubblicando foto di modelle che indossano tutte le novità dello swimwear di stagione. Modelle, si, ma ovviamente sempre e solo quelle canoniche e tradizionali, ovvero taglia zero o giù di lì.

E invece no, quest’anno Sports Illustrated con lo Swimsuit Issue 2016 ha rotto tutti gli schemi. Intanto, non una sola copertina, bensì tre. Tre modelle, tre tipologie di bellezza diverse, un omaggio alla diversità che fa sperare nel famoso cambiamento di rotta che ormai da troppo tempo invochiamo.

Le tre bellissime top che appaiono nelle tre copertine sono Ronda Rousey, Hailey Clausone e la nostra Ashley Graham, prima modella curvy a finire immortalata su una cover di tale prestigio.

 

Ashley Graham SI Swimsuit Issue

 

Al settimo cielo per la gioia, Ashley ha dichiarato: “Il mio corpo è quell’americana media, una taglia 14 ( 50 italiana); volevo mostrare questo tipo di bellezza su Sports Illustrated e ho realizzato il mio sogno. Non solo questa copertina farà la storia, perché sono la prima modella plus size a posare per la rivista, ma anche perché questa scelta è una vera e propria rivoluzione”.

E il direttore della rivista,  MJ Day, ha ribadito “Volevo che le tre cover rappresentassero molte cose -bellezza, forza, sensualità – e vorrei che le persone guardassero questo numero di ‘Sports Illustrated’ e pensassero ‘Wow, sono sulla strada giusta’”

 

 

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