Dal microcircolo della pelle ai grandi vasi sanguigni, dagli occhi alle ghiandole interne, tutta la circolazione sanguigna trae beneficio dal consumo di mirtillo.
La sua azione di rinforzo dei vasi e di fluidificazione del sangue sono principalmente dovute a sostanze come la peonidina e la malvidina. A completare il quadro salutare, zuccheri semplici e flavonoidi in grande quantità. Tutte queste sostanze agiscono in sinergia, attivandosi sul microcircolo arterioso e venoso, riducendo la permeabilità capillare, favorendo il flusso ematico all’interno del vaso.
Il consumo di mirtilli è utile nel trattamento dell’insufficienza venosa e delle condizioni di fragilità capillare. In particolare le ricerche cliniche hanno dimostrato l’efficacia terapeutica del mirtillo nel migliorare la circolazione sanguigna oculare anche in presenza di patologie come la retinopatia diabetica. E’ nota l’efficacia del mirtillo nel favorire un maggior adattamento dell’occhio alla visione notturna. Molto utili nel contrastare la miopia precoce, dare sollievo agli occhi affaticati da troppe ore al pc, per coloro che sono soggetti a fragilità del microcircolo, nelle flebiti, nelle varici ed in generale nell’insufficienza venosa.
In Svizzera, negli scavi nel territorio del Laufenburg, sono stati rinvenuti reperti tessili tinti in malva-violetto con succo di mirtillo, risalenti ad oltre 2000 anni fa. La bacca era usata anche dai Galli e dai Celti per colorare gli abiti. Le donne dell’antico Impero romano facevano il bagno diluendo nell’acqua un decotto di foglie di mirtillo per favorire l’abbronzatura.
Sempre nell’antichità, il mirtillo nero veniva consigliato da Dioscoride per curare la dissenteria. Nel Medioevo, invece, si attribuivano ai mirtilli proprietà astringenti, toniche e depurative e si riteneva che le foglie dell’arbusto fossero in grado di curare le emorroidi; la cura consisteva nel sedersi su un cuscinetto di foglie di mirtillo e di rosa bollite.
In America settentrionale i mirtilli erano ingredienti portanti della dieta della popolazione indigena che li consumava freschi in estate e seccati in inverno. Le bacche erano ritenute un simbolo di pace degli indiani Delaware, che le impiegavano per tingere sia i corpi che i tappeti. Si racconta che prima delle incursioni notturne sul canale della Manica i piloti della RAF inglese facessere abbondante uso di succo di mirtillo, proprio per favorire la visione al buio.