Le curvy stanno imperversando in Rete. E’ un movimento compatto, colorato, allegro. Solare. Sì, perché sono quasi sedicimila le donne oversize che hanno superato le proprie paure e deciso di mostrarsi al mondo in bikini. O per meglio dire in fatkini, neologismo che fonde le parole inglesi fat, formosa, e bikini. Proprio con l’hashtag #fatkini questo gioioso esercito sta percorrendo le vie del web, capeggiato dalla blogger e modella XL Jessica Kane che ha dato il via all’operazione – chiamiamola così – con messaggi e selfie. I problemi, dice Kane, non coincidono con il costume da bagno e con i chili di troppo. I problemi, quelli veri, sono altri. Le malattie e la crisi economica, tanto per cominciare. Ed esponendo tali concetti ha anche risposto a coloro che hanno espresso disapprovazione dinanzi al fenomeno in corso. Sono foto, dicevamo. Soprattutto selfie. Realizzati in spiaggia, in piscina, ma anche in camera da letto. Davanti a uno specchio. In situazioni familiari a tutti, insomma.
Le protagoniste si mostrano senza alcuna vergogna, con la loro cellulite e i loro rotolini di ciccia, e sembrano intonare una sorta di inno alla vita. Bisogna però far presente una cosa che riguarda l’Italia. Sì, perché le curvy italiane per il momento sono rimaste defilate. I selfie, le foto apparse su Instagram mostrano il volto di donne americane, inglesi, comunque straniere. Le italiane sono troppo timide e riservate o ancora vittime di un complesso ormai fin troppo datato? E cosa aspettando a liberarsene? Ormai non ci si nasconde più. Anzi, si fa a gara nel mostrarsi. E, sia pur mantenendo decoro e dignità, dovrebbero farlo anche le signore e le signorine residenti sul suolo italico. La sfida è ancora aperta.
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