La pasta piace a tutti gli italiani, per l’esattezza al 99 per cento della popolazione tricolore. E il 44 per cento la consuma ogni santo giorno con rinnovato gusto. E’ quanto emerge da un’indagine Doxa – dal titolo Gli italiani e la pasta, appunto – commissionata dall’Aidepi, Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, in vista della Giornata mondiale della pasta che si sta svolgendo proprio oggi – 24 ottobre – a Buenos Aires con una conferenza internazionale sul valore aggregato della pasta nell’ambito della nutrizione familiare.
Ma torniamo alla ricerca. Il 69 per cento degli intervistati consuma la pasta con assiduità, da 4 a 7 volte la settimana. Si tratta di un alimento davvero trasversale perché “piace sia agli uomini che alle donne (51 per cento per i primi, 49 per cento per le seconde), in un’età che va dai 30 agli 80 anni“. E finalmente gli italiani hanno capito che non nuoce alla dieta. La pasta non fa ingrassare. Non bisogna privarsene, è sufficiente consumarne la giusta quantità. E allora ecco che il 95 per cento degli intervistati porta in tavola una porzione di pasta tra gli 80 e i 100 grammi, ovvero la dose consigliata dai nutrizionisti per un consumo giornaliero.
La pasta è la regina indiscussa d’Italia, il simbolo del nostro Paese. Ma è amatissima anche negli altri Paesi e basti pensare che nel mondo se ne producono più di 14 milioni di tonnellate. Naturalmente l’industria italiana mantiene il primato per produzione, la potenzialità produttiva, il consumo nazionale e consumo pro-capite ed export.
La produzione nazionale di pasta nel 2013 ha infatti superato i 3,4 milioni di tonnellate di prodotto, ovvero è cresciuta del 2,3 per cento rispetto al 2012, per un di oltre 4,6 miliardi di euro. Nel 2013 sono state esportate 1.901.354 tonnellate di pasta, cioè +5,4 per cento sul 2012, mentre a valore l’export ha portato alle aziende produttrici oltre 2 miliardi di euro, con un aumento pari al 3,9 per cento. E adesso scusateci: andiamo a preparare un bel piatto di spaghetti!
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