Emis Killa giudice a Miss Italia: “Amo le ragazze con qualche chilo in più”

by Nadine Solano
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E’ il primo rapper a far parte della giuria di Miss Italia e domenica 14 settembre lo vedremo là, durante la finale condotta da Simona Ventura su La7, con i suoi tatuaggi e l’aria attenta. Ma che si sappia subito: Emis Killa non ama la ragazza grissino. Preferisce di gran lunga le donne con le curve morbide, le gambe lunghe e il seno prosperoso. Chiamato in causa dall’Ansa, Emis assicura che cercherà di essere se stesso e si pronuncia circa la delicatissima questione legata alla… Bilancia. “Spesso – commenta – le mie coetanee si vedono in sovrappeso anche quando non lo sono affatto“. E a questo proposito gradisce molto il fatto che sia stato istituito il titolo di Miss Curvy e che la patron della storica kermesse, Patrizia Mirigliani, continui con determinazione a condurre una battaglia contro l’anoressia e a favore della taglia 44.

Emis, dunque, guarderà con un dichiarato favore a quelle fanciulle dal corpo veramente femminile e andrà alla ricerca di altre due caratteristiche: la modernità e la naturalezza. Poi ribadisce il concetto, nel caso non fosse stato recepito abbastanza bene: “Una ragazza mi piace di più se ha qualche chilo in più, ma deve essere naturale, non rifatta“. Abbasso la chirurgia plastica e il silicone, insomma! E considerato che Emis Killa è l’idolo di molte teenagers, queste sue parole e il suo “debole” per le forme morbide rappresenta indubbiamente una gratificazione per tutto l’universo curvy.

E comunque, la consapevolezza di essere considerato un sex symbol non gli fa una grande effetto: “Non mi interessa avere 200.000 ragazzine che guardano solo le mie foto su Instagram. Preferirei essere un po’ meno bello, ma essere considerato di più come musicista“. Poi aggiunge: “Non avrei venduto tanti dischi se fossi stato bruttino e in sovrappeso ma ho giocato troppo con la mia immagine, ho esagerato a farmi bello nei video e a farmi ritoccare con Photoshop sulle copertine. Forse ho calcato troppo la mano e ora me ne pento. Come i calciatori, anche gli artisti si devono valorizzare ma senza esagerare, poi bisogna dimostrare altro“. Beh, l’importante è che l’abbia capito!

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