Cover magazine, modella anoressica in copertina: la direttrice si scusa

by Nadine Solano
Cover magazine, modella anoressica in copertina: la direttrice si scusa

Lei si chiama Lulu Leika Ravn Liep, ha sedici anni ed è anoressica. A uno stadio avanzato, anche. A guardarla si stringe il cuore, è ancora una ragazzina e già sta sfiorendo. Eppure, per i paradossi di questo mondo e di questa società, in un certo senso viene gratificata. Perché Lulu lavora come modella. Dunque perché dovrebbe curarsi, guardare in faccia la realtà, se le cose “funzionano”? Lulu ha perfino conquistato, nei giorni scorsi, la copertina di una rivista danese: Cover magazine. Per fortuna – e diciamo “per fortuna” perché vuol dire che la lucidità da qualche parte è rimasta – la foto e la decisione in questione hanno fatto subito scoppiare una polemica. Una forte polemica.

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Migliaia di utenti hanno protestato soprattutto tramite i social media, facendo presente che certe immagini non dovrebbero mai essere pubblicate. I commenti sono stati così numerosi e intrisi di indignazione che la direttrice del giornale ha scritto una lettera: “Oggi – è il suo esordio – è un giorno triste per me. In Cover abbia pubblicato negli anni decine di migliaia di immagini, ma le foto di una modella super magra in Cover 103 andava tolta. Non sono stata responsabile come editore, donna e madre e sono sinceramente molto dispiaciuta. In Cover abbiamo sempre lavorato per mostrare i diversi lati della bellezza. Abbiamo cercato di dimostrare che si può essere belle in diverse epoche e con taglie diverse. Abbiamo sempre cercato di lavorare con le ragazze sane. Solo due mesi fa abbiamo avuto modella plus size Ashley Graham sulla copertina di Cover. Ho figlie e ci tengo alla loro salute. Nessuno deve pensare che ciò che è successo passerà inosservato, mi auguro che non ricapiti mai più. Mi scuso. Malene Malling“.
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Beh, perlomeno ha ammesso l’enorme errore. E non ha cercato giustificazioni. Speriamo davvero che la cosa non si ripeta mai più, né su questo né su altri giornali. E speriamo che quella ragazzina decida di mettersi in salvo.

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