La vita di una ragazza di 100 kg

by redazione

 

donna grassa

 

Già, si sono tutti stupiti nell’apprendere che pesavo quasi 100 kg. In fondo mi sono specializzata in Pianificazione Urbana e non in Progettazione Edilizia proprio per lavorare su ampie superfici, è normale che sapessi come progettare il mio look per nascondere l’innascondibile.

Già, si sono tutti stupiti di apprendere che ora ne peso, bè ne peso 35 in meno (i calcoli li lascio a voi). Sono stata una taglia 52, una taglia 50, una taglia 48, 46, 44.

Il mio obiettivo era:

 di potermi vestire bene (da una delle ultime ricerche effettuate dalla “Statisfaction” University è emerso come solo oltre una certa fascia di età si possa vestire una taglia sopra la 46 senza creare un gap generazionale autodistruttivo tra te e l’abito che indossi);

 di spendere meno di quanto guadagno (la medesima ricerca di cui sopra ha reso pubblico come il marketing delle grandi distribuzioni si basi sull’idea che “se sei cicciottella è perché te lo puoi permettere. Quindi visto che lo Stato non può mettere una tassa anche sui Kg di troppo il rezzo che devi pagare lo paghi sulle mutande.)

 di potermi sentire libera di vivere la mia vita senza condizionamenti. (niente rafting, canoa, parco acquatico, corsi di danza o qualsiasi altra attività che comporti l’utilizzo di mute/costumi/tenute aderenti che ti rendano perfetta per interpretare la danza degli Ippopotami di “Fantasia”. Cosa che per carità era il mio sogno da bambina, ma anche no).

“Non esagerare però con la dieta” mi dicono in tanti.  “Non ci penso proprio” rispondo io. Non mi interessa. I miei kg spesso addirittura mi mancano. Mi hanno reso quella che sono. Mi hanno regalato le amiche più care che ho. Le mie amiche Pazienza, Autoironia e Consapevolezza. Non potete capire le risate e i bei momenti trascorsi insieme. Sono proprio delle mattacchione. Vi lovvo amiche mie.

Come passare dal “prima” al “dopo”, come vestirsi prima e come economizzare le spese che avrai “dopo” (quasi tutte le donne che conosco non hanno dato nulla alla Caritas quest’anno. Non è colpa della crisi, è colpa mia).

In fondo la vita non era facile a 100kg e non lo è neanche a ghgfyrgh (scusate la momentanea interruzione delle comunicazioni). Prima mi chiedevano a quanti mesi ero. Oggi mi chiedono da quanti giorni è nato (e che diamine però, a 30 anni l’elasticità della pelle non è mica più quella di una volta).

Il motivo per cui vi racconto tutto questo lo ignoro. Mi annoio facendo quello che faccio, oggi in maniera particolare.

Vittoria

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Grazie Vittoria.

 

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1 comment

Vittoria 4 Ottobre 2012 - 16:40

E pensare che l’immagine mi somiglia pure. O meglio mi somigliava.

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