“You are not a sketch”, tu non sei uno schizzo!

by Susanna Reschiggian
Cavalli beyonce

Solo qualche giorno fa ha suscitato una grandissima polemica la foto di Beyoncé trasformata da Roberto Cavalli in bozzetto lontano anni luce dalla realtà, ridotta ad una assurda rappresentazione aliena di se stessa. Eccola qui:

Ma è un bozzetto, mi si dirà!  Certo, però credo sia giunto il momento di riflettere anche su questo problema: come sono disegnate le donne nei bozzetti della moda? Perché devono essere viste, disegnate e vestite in un modo così distante dal vero? Perché la donna deve essere immaginata come un fenicottero dalle gambe lunghe più di due terzi dell’intero corpo e dalle dimensioni scheletriche? Non si potrebbe cominciare a disegnare figurini con delle proporzioni un poco più reali?

Si, io penso che si possa. E non sono la sola. Circa un paio di mesi fa l’agenzia di modelle brasiliana Stars Model Management ha promosso  una campagna anti anoressia  rivolgendosi direttamente alle donne per affermare con forza: “You are not a sketch“, tu non sei uno schizzo!

L’agenzia, una tra le più note al mondo, ha deciso di mandare un messaggio chiaro e forte in primis alle modelle che recluta, ma anche a tutte le donne,  per ricordare che non siamo schizzi su un foglio bensì donne vere e molto differenti da come ci vedono i creatori di moda.

Attraverso l’uso di Photoshop, proprio come successo a Beyoncé, alcuni bozzetti di moda sono stati trasformati in donne in carne ed ossa. Ed ecco i risultati:

you are not a sketch

 

you are not a  sketch

 

you are not a sketch

 

Ecco come dovrebbe essere nella realtà una donna che corrisponda ai disegni. No, mi dispiace, noi non siamo degli schizzi!

l’anoressia sembra derivare dalla impossibilità per le persone a distinguere la realtà dalla finzione.

La campagna è stata definita, dal punto di vista comunicativo, “potente” e gli ideatori sperano di mandare un messaggio molto chiaro soprattutto alle ragazze  che frequentano i thinspiration blog e siti web pro-anoressia: imparare a distinguere la realtà dalla finzione  potrebbe salvare tante ragazze dal terribile calvario dei disturbi alimentari.

Non so quanto possa incidere questa nuova iniziativa sul pensiero comune, ma tant’è, almeno è un tentativo.  Niente fenicotteri, niente scheletri. Noi non siamo uno schizzo, ricordiamocelo sempre.

 

 

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