Contraddizioni

by Susanna Reschiggian

 

 

 

Ho scoperto da poco il vostro sito e, navigando nelle varie sezioni, l’ho potuto apprezzare. Ho vissuto “dentro” varie taglie e so bene che l’imbarazzo più grande si prova quando ci si trova nella zona grigia: né ossute, né obese, sospese tra l’ingiustamente denigrata 46 e una florida 52. Il vostro servizio aiuta chi non sa se è giunonica, giusta, troppo magra o troppo grassa e non trova la sua identità…Quindi i complimenti sono doverosi, anche per il taglio molto fresco e giovane dei vostri pezzi. Spero che il vs seguito aumenti, magari togliendo temporaneamente l’obbligo di iscrizione e log-in per i commenti.

Purtroppo vi scrivo per lamentarmi. Non ho apprezzato per nulla la frase “… Intanto non si tratta di uno dei soliti siti dove compaiono modelle MOLTO ma proprio MOLTO formose, facendoti venire subito la voglia di cambiare pagina…” scritta da Susanna Reschiggian nell’articolo “Comprare on line? Non sempre si può…..” (https://vivobenedonna.com/?p=662  )

Quattro i motivi della mia delusione:

1) Per una donna molto ma molto formosa, bella grassa insomma, è un sollievo vedere modelle sopra la 46-48, con tutti i rotoli di ciccia bene in vista: è l’unico modo possibile per capire se un vestito visto online potrebbe effettivamente donare veramente anche a loro.

2) Non tutti hanno voglia di voltare pagina quando vedono una donna super-obesa. Consiglio un giro sul forum di diimensionsmagazine, su wlaciccia.it oppure bibivu.com. Potrei fare un elenco molto più lungo ed esaustivo, ma il concetto è uno: non esiste alcun limite alla concezione personale del bello. Ed esistono tante persone che si sentono attratte magneticamente della curva con tutte le sue esagerazioni.

3) So perfettamente come può sentirsi una persona che “fa venire voglia di voltare pagina” (o sguardo) agli altri; vi piacerebbe far sentire un mostro inguardabile vostra sorella, o il vostro uomo? E’ una sensazione orribile e, come ho scritto prima, anche falsata. Basta con l’oggettivizzazione dei gusti, del corpo e della sensibilità estetica: ognuno ha i propri. Cara Susanna R., forse evitando di voltare pagina quando vedi modelle molto ma molto formose, impareresti a trovarci qualcosa di guardabile e, addirittura, piacevole. L’estetica personale si evolve, si educa, perché rimanere fermi nelle proprie posizioni? (grette, oltrettutto)

4) Un’affermazione così netta è in palese contraddizione con la filosofia del vostro sito, che credo sia quella di allargare gli orizzonti ristretti nel campo della moda e delle forme corporee. Allora bisogna allargarli “solo un pochino”? Mi sembra troppo comodo. 😉
Che senso ha proporre un articolo come “Una provocazione” (https://vivobenedonna.com/?p=1149 ) se, in definitiva, siete d’accordo con quella “provocazione”? (a proposito, peccato non aver potuto rispondere direttamente al tipo: disprezzo quelli così limitati e soprattutto LIMITANTI, perché alla fine se in Inghilterra ci sono tanti negozi con tutti i capi in (quasi) tutte le taglie e in Italia no è per colpa di venditori come lui. Che si sentono unici detentori del buon gusto solo perché hanno ben assorbito i dettami della moda magra. Gli avrei inviato a bella posta foto di modelle obese in minigonna e babydoll, giusto per fargli passare un brutto quarto d’ora.)

Chiedo solo un favore: evitate di rispondermi che certe taglie sono inguardabili solo perché offendono e minano il concetto di salute: sono ipocrisie belle e buone. Altrimenti Kate Moss e tutte le modelle anoressiche sniffa-coca non sarebbero mai state apprezzate da nessuno. La verità è che finché non ci si sforza di abituarsi a qualcosa, non si riuscirà mai a guardarla senza i paraocchi.

Buon lavoro!
Layla

 

Gentile Layla

ti ringrazio molto per la tua lettera: io credo, e con me tutto il gruppo di persone che scrive per questo sito,    che il dialogo e il confronto  con le nostre lettrici  sia fondamentale;  le critiche sono un’ottima occasione per mettere in discussione il proprio lavoro e migliorare.

Devo dire che molte delle cose che hai scritto mi trovano d’accordo con te, mentre dissento su altre. Ma vediamole nello specifico:

-……ci si trova nella zona grigia: né ossute, né obese, sospese tra l’ingiustamente denigrata 46 e una florida 52.  Il vostro servizio aiuta chi non sa se è giunonica, giusta, troppo magra o troppo grassa e non trova la sua identità…    Hai colto nel segno. Parliamo a tutte quele  donne che, pur avendo una costituzione del tutto normale, vivono in questa che hai definito “zona grigia”, bersagliate da modelli improbabili quanto quasi inesistenti, e fortemente portate a colpevolizzarsi per questo.  

-….Non tutti hanno voglia di voltare pagina quando vedono una donna super-obesa…..non esiste alcun limite alla concezione personale del bello. Ed esistono tante persone che si sentono attratte magneticamente della curva con tutte le sue esagerazioni……..   Assolutamente vero che ci sono persone che amano le donne obese. Ma non mi trova d’accordo l’affermazione che non esista alcun limite alla concezione del bello. La bellezza è un valore culturalmente definito, e i suoi canoni si sono evoluti e trasformati nel tempo . Fin dalle culture più antiche il modello di bellezza femminile che si è tramandato è quello di una donna florida, formosa, in carne: il seno prosperoso e i fianchi larghi sono sempre stai associati all’idea della fertilità, e quindi alla sopravvivenza della specie. Ma l’eccesso di grasso, legato all’obesità, non mi sembra sia mai stato un modello dominante nel pensiero comune: forse perchè le “esagerazioni” come tu stessa le definisci, non sono in grado di costruire degli archetipi  positivi nell’immaginario collettivo. Questo ovviamente vale anche per l’esagerazione opposta, l’eccessiva magrezza. Nonostante la spinta che viene data oggi verso l’dentificazione con modelli  al limite dell’anoressia, moltissime  donne soffrono nel non trovare invece modelli più consoni alla propria conformazione naturale….

 Cara Susanna R., forse evitando di voltare pagina quando vedi modelle molto ma molto formose, impareresti a trovarci qualcosa di guardabile e, addirittura, piacevole. L’estetica personale si evolve, si educa, perché rimanere fermi nelle proprie posizioni? (grette, oltrettutto)…….  Ti chiedo scusa se con questa frase ho urtato la tua sensibilità o quella di chi la pensa come te.  Sono d’accordo, i gusti si educano, (è un fattore culturale), ma io non me la sento di affermare che una donna obesa (e sottolineo OBESA, non in carne) sia attraente. Con questa mia affermazione non intendo assolutamente dare un giudizio di valore sulla persona (il valore non si misura con il peso); semplicemente il mio concetto di bello non arriva ad associare al grasso in eccesso una connotazione esteticamente gradevole. Sono rimasta alla bellezza delle statue greche, alle donne di Rembrandt e di Tiziano. Non trovo che le foto di donne con molti chili di troppo fotografate seminude e in pose provocanti così come compaiono ad esempio nel sito dimensionsmagazine che tu hai citato più sopra siano piacevoli da guardare. Per me non lo sono.   Siamo comunque in un paese libero, per fortuna, e  ognuno  ha diritto di esprimersi a suo piacimento, anche attraverso l’uso del corpo.

……un’affermazione così netta è in palese contraddizione con la filosofia del vostro sito, che credo sia quella di allargare gli orizzonti ristretti nel campo della moda e delle forme corporee. Allora bisogna allargarli “solo un pochino”? Mi sembra troppo comodo. ;-  …..si, hai detto giusto: il nostro sito intende allargare gli orizzonti ristretti nel campo della moda, ma non all’infinito. A me non sembra troppo comodo. Semplicemente ragionevole.  

……e di rispondermi che certe taglie sono inguardabili solo perché offendono e minano il concetto di salute: sono ipocrisie belle e buone……. Perchè definisci ipocrisia riferirsi al concetto di salute in caso di obesità?  In questo momento il portale www.obesità.org in home page ha, in posizione principale un articole che recita: “DIMAGRIRE: UN PERCORSO SU MISURA  – Una scelta di Salute: programma di terapia nutrizionale e motoria per la modifica dello stile di vita e la gestione del peso corporeo.”  Non mi sembra che  si incoraggi l’obesità come stile di vita sano. Noi, come sito, non vogliamo farlo. Credo che tu conosca molto bene i rischi per la salute che si corrono nel vivere questa condizione. Poi, come sempre, ognuno sceglie per sè. E anche nel caso dei modelli di magrezza estrema il discorso è esattamente lo stesso. 

…… La verità è che finché non ci si sforza di abituarsi a qualcosa, non si riuscirà mai a guardarla senza i paraocchi……. Affermazione verissima, l’abiudine riesce a modificare fortemente il nostro modo  di vivere. Io non voglio vivere con i paraocchi ma poter scegliere secondo il mio modo di essere senza farmi condizionare. Nè in un senso, nè nell’altro.

 

Grazie per la tua attenzione e spero che continuerai a seguirci!!!!!

Susanna

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